Confettura, Composta o Marmellata?
La Sottile Arte della Conservazione della Frutta
Quando si parla di dolci spalmabili a base di frutta, spesso si usano indistintamente i termini "confettura", "composta" e "marmellata". Ma quali sono le vere differenze tra questi prodotti? Scopriamolo insieme, partendo da un viaggio attraverso la storia di questi deliziosi prodotti, per poi approfondire le specifiche tecniche e commerciali.
Storia
Confettura
La confettura ha origini antiche e risale almeno al Medioevo, quando veniva utilizzata come conserva per la frutta. Il termine "confettura" deriva dal latino "conficere", che significa "preparare".
Composta
La composta, invece, ha origini medievali. Secondo la credenza dell'epoca, la frutta cotta nello zucchero bilanciava gli effetti dell'umidità sul corpo. Il nome deriva dal francese "compôte", che a sua volta deriva dal latino "composita", femminile del participio passato di "componere".
Marmellata
La marmellata ha origini molto antiche e risale all'antica Grecia, dove era già consuetudine cuocere a fuoco lento le mele cotogne con il miele, così da conservarle più a lungo. Il termine "marmellata" deriva dal portoghese "marmelada", che significa "quella fatta con le mele cotogne".
Dettagli Tecnici e Commerciali
Confettura
La confettura è un prodotto ottenuto dalla cottura di polpa e/o purea di una o più specie di frutta, zucchero e agenti gelificanti. La quantità minima di frutta utilizzata, su 1000 grammi di prodotto finito, deve essere di 350 grammi. Esistono alcune eccezioni, come i 230 grammi per ribes rosso, nero, cinorrodi di rosa e mele cotogne, o i 150 grammi per lo zenzero.
Se invece si utilizza solo ed esclusivamente polpa non concentrata di frutta, possiamo parlare di confettura extra. Qui il quantitativo minimo di frutta, sempre riferita al solito kg di prodotto finito, è di 450 grammi.
Composta
La composta, invece, è un prodotto ad altissima concentrazione di frutta e pochissimi additivi. Quando trovate in etichetta la dicitura "composta di frutta", vi trovate davanti a un prodotto che non ha un contenuto sufficiente di zuccheri per essere chiamato marmellata o confettura. La composta si ottiene con un altissimo rapporto di frutta, superiore al 75% e che può giungere fino al 90% di frutta.
Marmellata
Infine, la marmellata è un prodotto ottenuto a partire da polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorze di agrumi. Dal punto di vista legale si può chiamare così solo ed esclusivamente il prodotto ottenuto a partire da agrumi. Il quantitativo minimo di frutta utilizzato dev'essere del 20%; quella proveniente dall'endocarpo, ovvero dagli spicchi, deve essere almeno il 7,5%.
Questo articolo aiuta a capire meglio le differenze tra confettura, composta e marmellata. La prossima volta che farete la spesa, date un'occhiata all'etichetta: saprete esattamente cosa state comprando!
Ricordate, la qualità del prodotto non dipende solo dalla quantità di frutta o zucchero, ma anche dalla qualità degli ingredienti utilizzati e dal processo di produzione. Quindi, la prossima volta che vi troverete davanti allo scaffale dei dolci spalmabili, saprete esattamente cosa cercare!